OSAKA: la città che non dorme MAI in Giappone

Siamo arrivati al capolinea, ragazzi, l’ultimo capitolo di questo strepitoso viaggio che non si poteva concludere meglio di così. Osaka è una città strepitosa, da subito ci ha trasmesso Good vibes. Prima di proseguire, dopo tutto sto popò di giro che non lo facciamo un piccolo recappino, tutto è iniziato da Tokyo. Luci, colori, sapori e templi millenari che ci hanno ricordato perché l’avevamo già visitata nel 2017. Da lì abbiamo iniziato una vera e propria avventura on the road a bordo della mitica Ferrarina. Prima tappa, Monte Fuguji. Grazie Fuji Sun per esserti mostrato in tutto il tuo splendore. Qui primo Ryokan con Onsen. Che relax. Proseguendo percorriamo strade di montagna poco raccomandabili e gallerie che neanche Dario Argento. Tutto ciò con Ferrarina che da come avete potuto vedere non è decisamente una Range Rover, al massimo è il suo portachiavi. Ma come disse il saggio, the show must go on e quindi temerari come i salmoni che risalgono i fiumi con gli orsi in agguato, proseguiamo nell’entroterra giapponese con ambientazioni da fare invidia a Jurassic Park e Lost. Passiamo anche su una diga e finalmente arriviamo a Narijuku. E voi direte, “Narai che ragazzi Naraijuku è uno spettacolo. È una delle 69 città postali della storica Nakasendo, un’antichissima strada percossa da samurai e Shogan che collegava Kyoto a Tokyo. C’è un problema. Siamo così rapiti dalla bellezza di questo posto da dimenticarci che ci aspetta un’altra ora di tortuose strade per raggiungere il secondo Rioon dell’itinerario in cui abbiamo prenotato una degustazione di carne wagu e onsen privato. Arriviamo in ritardo che in Giappone è lì lì per diventare un reato penale. Ci scusiamo con innumerevoli inchini e con la solita eleganza giapponese ci trattano comunque con i guanti. Il giorno dopo Shirakawa, villaggio tra le Alpi giapponesi, patrimonio dell’umanità con i suoi gasso, le tipiche case con i tetti di paglia fatti a mano. Solo tre parole, paesaggio da cartolina. Siamo rimasti a bocca aperta. Arriviamo a Canawa raggiungendo la costa opposta rispetto a Tokyo. Qui abbiamo mangiato la pizza napoletana più buona mai assaggiata all’estero. E se avete visto il video su Canawa sapete il perché assaggiato i fluffy pancake con granelli di vero oro e visitato di moreore di samurai e case da te ancora attive nel quartiere delle geisha. Lasciata Canazawa. Arriviamo a Kyoto e qui che ve lo diciamo a fare? Riconsegniamo dispiaciuti Ferrarina e iniziamo a girare come trottole nella ex capitale del Giappone con temperature molto fresche, direi solo 37°. In pratica era un forno ventilato. Nell’ordine siamo stati al tempio d’oro Yasaka Pagoda, passaggio nel buco del santuario Compiracu, tempio Kiomizudeira, impresa al cardiopalma per salire sul Fusiminari, foresta di bambù di Arashiama, tempio di Adashino e per concludere in bellezza il tempio Otagi. In tre giorni è stata un’impresa, ragazzi, ma ce l’abbiamo fatta. Arriviamo ad Osaka, ma prima, fresco fresco di pubblicazione c’è il video che precede questo. Non lo avete ancora visto? Che vi siete persi? Stiamo parlando di Nara, luogo surreale in cui abbiamo passeggiato tra 1200 cervi che vagavano liberi per le strade, bloccavano le auto e gli autobus, accerchiavano la gente per il cibo e facevano inchini con l’eleganza giapponese che ha contagiato anche questi animali. Come non amarli? Ok, eccoci ad Osaka. Non vi anticipiamo niente, godetevela. E semmai questo fosse il primo video del canale che state vedendo, vi invitiamo a guardare tutta la serie. Trovate gli altri episodi nella playlist Giappone 2025, link in descrizione. Ah, vi consigliamo di restare con noi fino alla fine di questo video per una disavventura, anzi due, che ci sono capitate durante il rientro in Italia. Ora iniziamo. 3 2 1 In diretta dall’acquario di Osaka. Tipicamente TG travel Specialist, dove sei? Benvenuti in questo nuovo video. Piccolo recap perché questo è l’ultimo video della nostra serie sul Giappone, quindi se non avete visto Ciao. Vai, vai, vai. Dicevamo, questo è l’ultimo episodio di questa serie che quindi si concluderà ad Osaka e in questo momento, come potete vedere alle nostre spalle, ci troviamo davanti al castello di Osaka, simbolo della città. Nei pressi del castello di Osaka c’è un’amburgheria. Ci siamo fermati qui che ci sembrava interessante. Effettivamente i panini sembra che meritano molto. Questo è col burro di arachidi che a me non dispiace. Il convocado e vabbè. Hamburger e ketchup e ceddor cedo. Il burger era eccezionale, veramente buono. Il posto si chiama Craft Burger. E dopo aver riempito la pancia siamo pronti per entrare nel castello, non prima di aver fatto la fila per acquistare i biglietti. Il castello è stato costruito nel 1583 da uno dei famosi unificatori del Giappone, Toyotomi i Deoshi, che voleva che Osaka diventasse la capitale del nuovo Giappone. Nel 1598 i de Yoshi morì lasciando come erede i Deiori, il figlio che all’epoca era ancora un bambino. E cosa fai quando vuoi che tuo figlio arrivi alla maggiore età sano e salvo, lo affidi a persone di fiducia che lo proteggano, giusto? Per questo nominò addirittura il consiglio dei cinque anziani. Ok, ve lo ricordate quel mascazzone di Tokugawa Yasu? Ne abbiamo parlato nel video di Kyoto. Bene, lui era uno di questi cinque anziani. Mentre il bambino cresceva, lui acquisiva sempre più potere. probabilmente si fece prendere un po’ la mano e si dimenticò del suo compito da protettore, tanto che nel 1615 assediò il castello con i suoi seguaci e prese il comando alla faccia della protezione. Parlando della struttura del castello, le mura in pietra sono tra le più grandi del Giappone, costruite con massi enormi portati da tutto l’arcipelago. Negli anni fu ricostruito più volte fino all’ultima, nel 1931. La versione che vediamo oggi è una restaurazione avvenuta nel 1997. Io mi aspettavo più una cosa storica e non museo al 100%. Qui siamo all’ultimo piano e c’è l’osservatorio. Allora, io non mi sono documentata volutamente, mi immaginavo, sapevo che era stato ricostruito, però mi immaginavo di trovare anche qualche camera. Diciamo che è un museo di castello, c’è solo l’esterno. C’è solo la parte esterna e la ricostruzione di una camera da letto. Sapete che vogliamo essere sempre sinceri e questo castello non ci ha colpito particolarmente. Questa attrazione rientra in una di quelle consigliate. Per questo non ci siamo sentiti di escluderla, ma dobbiamo dire che non ci ha stupiti. Però il panorama dall’ultimo piano su Osaka meritava. Il castello ci ha devastato, è un caldo infernale e quindi abbiamo preso un taxi anche per far prima perché non abbiamo ancora fatto il checkin all’hotel, ma solo deposito bagagli. Adesso torniamo in hotel, facciamo il checkin, una doccetta veloce e poi stasera siamo diretti in una delle zone più iconiche di Osaka do Tombori dopo un paio di ore il rifocillamento, ragazzi. Infatti, guardate come siamo pimpanti. Eh, infatti dall’ultima clip a questa si vede la differenza. Eravamo Inquadra loro, inquadra loro. Guardate le pubblicità. Cioè, loro sono i giapponesi, sono un cartone animato, esattamente come si vede nei manga e nelle anime. Loro son così. Facciamo vedere anche questa questa via che ci porterà verso Dotombori. Dai, andiamo che è verde. Verde. Per arrivare a Doombori passeggiamo sulla Midosui, questa bellissima via con i marchi più conosciuti. Come sempre non c’è neanche una carta per terra. Ma quanto sono belli i tombini giapponesi? Guardate che figata. Eccolo. Glico che è un po’ il simbolo di questa strada. Wow! Wow! Questa zona è strabigliante, non sappiamo dove guardare per quanto è bella. Poi ti dà la sensazione di Time Square con tutte queste luci? Sì, però non c’è il fiume lì. Comunque merita veramente, ragazzi. A parte le luci, ha proprio effetto il tutto, anche il il fiumicioffolo qui in mezzo dove puoi fare il giro in barca. Vogliamo parlare di questa ruota panoramica? Stiamo per salire su questa ruota panoramica. Penso che sia unica al mondo perché è molto particolare. È fighissima. Ma cosa gli vuoi dire ai giapponesi che ti fanno fare un giochino per combattere la noia durante la fila? Siamo ovviamente foto di rito e si parte questo. Adesso si dovrebbe girare. Oh! Oh mamma! Oh mamma! Ecco. Ecco, vedi che si è girato tutto, mamma? È vero, si è girato. Guardatelo quello gira. Ok, attrazione super turistica, ma è stato molto bello e tra l’altro io di ruote panoramiche così non ne avevo mai viste. Consigliata. Stiamo per girare, cioè siamo quasi nel punto più alto. Siamo Manu. C’ha qualche problema di vertigini? No, no, non è che è divertidi, però è un po’ è un po’ stran cioè questa sensazione che adesso va, cioè così un po’ strano. Eccola lì la nostra ruota panoramica. È veramente alta, bella. Una bella esperienza. Tomboli non è solo luci a LED e insegne luminose e anche soprattutto direi cibo, tanto cibo. Un mondo di ristoranti che soddisferanno i vostri peccati di gola. Infatti il motto non ufficiale di Osaka è mangia fino a rovinarti. Eccolo il granchio che si muove. Questo granchio è famosissimo perché è stata una delle prime operazioni di marketing robotico, diciamo così, dal 1960 che ha iniziato a muoversi e attira i clienti così. Quindi il drago, guarda, è lui con il Oh, il bambino d’oro. Poi c’è il drago. Per non parlare delle insegne stupende, sembrava di passeggiare in un museo di arte contemporanea all’aperto. Pensate che le prime insegne cinetiche che vennero installate si muovevano a mano grazie a una manovella. Guarda che tirò fuori gli occhi. Non ci riesco. Penso che sia la sto che gira sul tetto. Tira fuori gli occhi. Questo qui è un altro simbolo di Osaka, anzi della Dotombori. È un pagliaccio che suona il tamburo e incarna un po’ lo spirito di questa via. Io lo dichiaro ufficialmente in questo video, questa è la via più in assoluto che abbia mai visto. È assurda. Perdonatemi Stati Uniti, ma cioè ha un effetto ancora più wow di Time Square. Square. Però qui dici no, oddio, oddio, oddio. Perché qui c’è anche lo street food, ci sono queste super insegne 3D, non sono solo led. No, è una figata. Questa è veramente una Bell bellissimo, veramente da venire. No, assolutamente di più. Son cascato di nuovo. Proviamo Cura Sushi anche qui ad Osaka insieme a tante altre pietanze assurde. Tutto quello che abbiamo mangiato in Giappone potete vederlo in un video dedicato che trovate come sempre nella playlist Giappone 2025. Adesso non può mancare, non l’abbiamo ancora mangiato, il Melon Pan. Eccolo qui, per chi non lo conoscesse, questo è il Melon Pan che ha un odore buonissimo. Com’è? È un pane dolce, chiamiamolo così. Inizia il nuovo giorno ad Osaka con una splendida colazione. Abbiamo trovato una simil colazione, ma guardate qua. Con caramel macchiato e capell torte al cioccolato siamo vesti ben e soprattutto il diluvio. C’è il diluvio. I più attenti avranno riconosciuto questa clip. Sì, la trovate nel video dedicato a Nara. Se ve lo siete persi sapete cosa fare. Intanto riprendiamo da quando siamo rientrati ad Osaka. Siamo andati via da da Nara e siamo venuti a visitare il quartiere di Shinzeekai che è un altro quartiere molto rinomato e conosciuto della città di Osaka. Qui si fa anche oltre negozi e ristoranti ci sono anche i giochini un po’ da luna park. Grazie per avermi spinto come il tiro a segno. Prima abbiamo visto il tiro con l’arco, varie sale giochi, Pacinco, poi è un po’ tutto allestito per l’exo che c’è in questi giorni qui ad Osaka. Guarda alle mie spalle è il famoso famoso, insomma, abbiamo letto che ci sono vari ristorantini in cui si può mangiare in piedi, perché non so se lo sapete che qui in Giappone diciamo che non è ben visto mangiare mentre cammini per strade, quindi hanno un po’ aggirato questa regola con i ristoranti in cui si mangia in piedi, però come vedete ci sono le tipiche tendine che ti che ti coprono, appena un po’ di di privacy. Nato nel 1912, Shinekai è definito come il quartiere retrò di Osaka. Neanche a farlo apposta iniziamo ad esplorarlo con una pioggerella e quando ancora le insegne dei locali sono spente. Eccolo, il simbolo di questo quartiere, ovvero questa torre qui alle mie spalle. Ma guardate che figata. Cosa volevi dire? Volevo dire che questa torre originariamente, un po’ come tutto il quartiere, era stato ispirato un po’ a Parigi, un po’ a New York. E la torre voleva essere ispirata alla Torre Ifel, ma a ben poco, diciamo. Comunque molto bello anche qua, eh? Molto molto bello. Guardate che figata l’entrata di Cura Sushi, che è dove abbiamo mangiato ieri sera nella zona di Dotombori. Intanto cala la sera, i locali prendono vita e le luci delle insegne si accendono creando quella tipica atmosfera che caratterizza questa magnifica città. E buongiorno. Buongiorno. Buongiorno. Siamo ritornati dal nostro bar preferito. Il terzo ed ultimo giorno inizia in direzione Namba, zona sicuramente meno caratteristica di Totombori e Shinzeekai, ma comunque piena di vita. Buongiorno da questo nuovo giorno qui ad Osaka. Siamo già da 25 minuti sotto la stazione della metro e non troviamo ancora l’uscita per fare una passeggiata nella zona della Namba, che non sono da sottovalutare le uscite delle metro perché ci sono delle vere e proprie città sotterranee, dei centri commerciali, cioè questa è la mappa di dove siamo adesso. Sono negozi anche di qualità, come i ristoranti, è tutto bello pulito. I ho scritto essere sempre felice con la mia famiglia e Emanuela più M di Mauro più di Angelica uguale cuoricina. Mamma mia che dolce. Arrivati a N Square. Siamo riusciti a uscire da dalla dalla metro. Qui ci sono centri commerciali, negozi sotto sopra. Oggi va un po’ così, come sempre noi, l’ultimo giorno delle nostre vacanze è una giornata jolly, completamente jolly, senza un itinerario. Giriamo un po’ così a braccio. Diciamo che potrebbe essere una giornata dedicata allo shopping, dato che Mauro si vuole comprare un grande souvenir. Eh beh, sì, ne approfitto nelle nella terra della tecnologia dell’elettronica. Ciamo souvenir pucciosi, come dice Angela, un po’ di senza senso, però pucciosi. Un po’ di cose che a 9 anni però è già consapevole che sono cose senza senso, però qui è proprio anche la terra del senza senso, cioè pupazzetti ovunque. Non so cosa fa, me l’avevo visto in un video, ma non so che cosa fa, sì, c’è un bar. Ecco cosa è. C’è un bar dove ci sono questi robot che puoi coccolare che insomma tipo animali da compagnia. Molto border. Io direi. C’è anche il topastro lì. Ma non ha la testa? Sì, ha anche gli occhi da qualche parte. Ah, su. Ok. Incredibile che si inventano. C’è anche lui con tecnologia chat CPT. Sple il regalino me lo sono fatto e non da poco, ragazzi. Per sbirciare è meglio il regalino che ti sei fatto. Si vede il regalino che si fai melina. Noi andiamo avanti di souvenir di 5 6 €10 e Mauro. E io invece me ne compro me ne compro uno. Ma buono. Comunque noi stiamo girovagando sempre così un po’ a braccio. Ci stiamo sempre di più avvicinando verso la zona proprio della namba. Beh, qui per shopping, cibo, ce n’è per tutti i gusti. Da come avete capito, se avete voglia di fare shopping sfrenato, NBA è il posto che fa per voi. Ecco il negozio che vende la cheesecake giapponese più famosa di tutto il Giappone. Quella un po’ fluffy, mod, quella un po’ quella. Da notare la fila. Tra l’altro poi non ci troviamo neanche con l’orario giusto perché sono le 14:1 e non abbiamo ancora pranzato, senò la merenda col fluffy ci stava. Non riesco neanche a fare una ripresa perché siamo troppo lontani. Volete prendere una sfera del drago? Per farvi capire, questo è il mio dietro. Il delirio è 2.0. Eccolo lì il Srooft, anzi scusate, il San Rio Gift Gate. E c’è anche il Cinamon Roll Caffè di fronte c’è Rio e Cinamon Roll caffè e cinamon R caffè anche pieno di sopra. Ciao bottino anche per noi. E ci hanno regalato, non so se dopo una certa somma, ti fanno scegliere il tuo personaggio preferito, ovviamente noi abbiamo scelto Kuromi, ti regalano il timbro e come la Corea, anche qui abbiamo trovato un negozio specializzato, infatti il selfie con il cerchietto, come direbbe Angelica, puccioso in testa, tipo quello. Tra l’altro mi sembra proprio coreano, quindi probabilmente è gestito da un coreano. Non potevamo andare via da Osaka non avendo rivisto la Tombori. Avevamo voglia di vedere Glicen anche di giorno, il sole e vi posso dire che è più bello di sera. Eh beh, sì, di sera c’è il fascino delle luci. Qua forse si si riesce a vedere la ruota panoramica che abbiamo fatto l’altra sera. Adesso ve la facciamo vedere. Però non abbiamo ancora visto girare il tipo lì. Capite di cosa parliamo? È un luna park questa zona. Peccato che si gira. E dov’è Pikachu? C’è Pikachu. Dai Pikachu. Prova Pikachu. Eh, questo è uno dei due Pokémon caffè che ci sono qui in Giappone. Uno è a Tokyo e l’altro è qui ad Osaka. Io ho tentato per giorni di prenotare sia l’uno che l’altro in una qualsiasi data e orario, ma non ci sono riuscita perché quando aprono le prenotazioni che sarebbero le le 18 ore italiane, praticamente dopo un secondo blocca il sito e finiscono tutti i posti. Quindi non sono riuscita a prenotare, però da quello che so se ti metti in fila e qualcuno non si presenta riesci comunque ad accedere. Noi sinceramente non ci abbiamo provato perché ci siamo dedicati ad altro, però mi ha detto Mauro che c’erano delle persone in fila che sono entrate. Sì, questa qui è la fila per chi non ha prenotato, quindi loro che fanno. Questa è la fila per chi ha prenotato. Se qui non c’è nessuno, chi è in fila di qua, chi prima arriva, insomma, li fanno entrare. So già che gli appassionati di Pokémon vorrebbero entrare fisicamente in questo video. In realtà vorremmo rientrarci anche noi. È dura accettare che sia finita, ma come per ogni esperienza c’è un inizio e una fine. Lasciamo il Giappone dall’aeroporto di Osaka e ringraziamo la vita per concederci l’opportunità di viaggiare. E come per ogni viaggiatore seriale, siamo sereni perché pensiamo al prossimo viaggio già prenotato. Dove sarà? Lo scoprirete a brevissimo. Ah, giusto. Prima di salutarvi, siamo di parola e vi condividiamo cosa ci è capitato al rientro in Italia. Mano, questo momento per tut. Vedete ragazzi, questo è un esempio di quello che può succedere quando si viaggia. Il problema di Al Franza è che non si mette d’accordo se lo cancella o no il volo, perché se prendesse una decisione invece non si sa. Se incantosibilità. Secondo te quale sarà la nostra situazione? In teoria per i diritti del passeggero adesso dovremmo avere transfer, cena, notte, colazione, trasferimento per domani mattina e il volo, la riprotezione del volo. E poi ti ritrovi a fare un checkin a mezzanotte. C’è un orologio così ve lo faccio vedere. No, comunque è mezzanotte, sono le ore 05:50 e andiamo a prendere il nostro volo in ripetizione alle 7:10 del mattino. Questa io vi risparmierei la mia faccia. Posso parlare così? Mamma mia, anche io in realtà io sono quella piattura. E comunque questo è quello che succede quando ti cancellano un volo, ti riproteggono sul volo del giorno dopo e ti offrono la notte in teoria anche con la colazione che noi però non faremo perché è dalle 6:00 e adesso sono le 5, tra l’altro c’è ancora un tempo devastante, sta piovendo e adesso stiamo andando a prendere la navetta. Speriamo che non ci cancellano anche questo volo. Uh, sta diventando un’avventura. Per la precisione il volo non c’è stato cancellato per cause di forza maggiore, quindi per maltempo, ma per problemi tecnici successivamente dichiarati dalla compagnia aerea. Controlli passati e intanto fuori ancora piove. Forse torniamo a casa in questo clima di incertezza. L’unica certezza è che questo viaggio è stato è stato fantastico, come anzi per quanto mi riguarda al di sopra delle aspettative. Queste cose succedono, lo dico anche ai clienti, succedono a tutti. E arrabbiarsi direi è inutile l’importante è mantenere la calma. Poi ci sono compagnie che rispettano di più quelli che sono i diritti del passeggero, compagnie che fanno un po’ come gli pare, però anche loro sicuramente ieri erano in difficoltà. Infatti noi che avevamo un connective fly, nel senso che questo per me aeroporto di scalo, abbiamo avuto sicuramente una priorità nell’avere la camera e tutto il resto, però ho sentito famiglie mi hanno detto “La camera cercatevela voi” e poi noi vi rimborsiamo ovviamente alle 11:30 di sera cercare una camera in un hotel qui intorno sotto la pioggia. Comunque, detto questo, eh, speriamo di tornare a casa con questo aereo perché siamo veramente devastati, ragazzi. Siamo in viaggio da 30 ore, cioè non non ne possiamo veramente più. Io non ho dormito nella camera che sono andato perché avevo ansia di non svegliarmi perché ho detto se prendo sonno non mi sveglio più. È stata una bellissima avventura, è andato tutto come avevo pianificato, come volevo. Sono molto contenta, è stata veramente un’experience più che un più che una vacanza, più che un viaggio, è stata proprio un’esperienza. anche la macchina a noleggio ha dato il suo bel contributo. Quindi se non avete visto la nostra avventura, andate a rivedere tutti gli episodi, ma anche tutti gli altri video che faremo informativi, perché questa volta lo dico io, Emanuela è una consulente di viaggio specializzata nella realizzazione di viaggi su misura, un po’ come questo che abbiamo fatto noi. E vedi in questo caso la differenza tra avere un’assistenza e comunque prenotare in autonomia. Diciamo che la tua assistenza ieri era fisica. La mia assistenza sì, per respirava, era di fianco a te. Comunque detto questo ragazzi e se non l’avete fatto iscrivetevi al nostro canale. Non so se quando sarà uscito questo video ci sarà anche una guida per viaggiare in Giappone che farò io con tutte le tutti i consigli di viaggio, su trasporti e quant’altro. Siete un fallicione, ci vediamo alla prossima avventura. Alla prossima avventura. Ciao da Parigi. È tutto. Per rendere ancora più indimenticabile la nostra esperienza. Una volta arrivati finalmente in Italia ci hanno smarrito la valigia, fortunatamente riconsegnata con il corriere dopo sole 24 ore. Tutto è bene quel che finisce bene. Giappone, rimarrai sempre nei nostri cuori. C [Musica]

Si conclude con il BOTTO questa avventura in Giappone. Osaka è una bellezza. Scintillante, attiva e mai noiosa.

Ancora troppo sottovalutata e all”ombra delle più blasonate Tokyo e Kyoto, Osaka ci ha stupito con il suo fascino, tra insegne luminose e insegne 3D. Ma al contrario di quanto si possa pensare, visitarla infonde un senso di autenticità e ospitalità.

È difficile da spiegare a parole. Gli edifici, le insegne e anche le zone più turistiche, come la famosa Dotonbori, pur essendo ultra illuminate e moderne, mostrano un lato originale e lo spirito di questa città.

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INDICE CONTENUTI
00:00 Intro
04:20 Castello di Osaka
08:10 Mido-Suji e Dotonbori
09:29 Ruota panoramica assurda
10:45 Insegne 3D e luminose della Dotonbori
12:29 Melon-Pan
13:04 Shinsekai 1
14:12 Ristorante in piedi a Shinsekai
14:38 Shinsekai 2
15:36 Arrivo a Namba
17:24 Robot da compagnia
18:04 Shopping sfrenato a Namba
20:24 Ritorniamo a Dotonbori
20:52 Pokemon Center e Pokemon Cafè di Osaka
22:11 Verso l’aeroporto di Osaka
22:29 Cancellazione volo al rientro in Italia
24:27 Considerazioni finali
26:54 Ci hanno smarrito anche la valigia
27:14 Saluti
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