Kyoto si è venduta ai turisti? Ecco i dati che nessuno mostra

Kyoto si è venduta ai turisti. Negli ultimi 10 anni la città, simbolo della tradizione giapponese è cambiata tantissimo. Oggi con questo video, con dati alla mano, vi racconterò cosa è veramente successo a Kyotto negli ultimi 10 anni. Benvenuti e bentornati sul mio canale. Nell’ultimo video ho parlato di Overtourism. Ho cercato di spiegarvi con i dati la le motivazioni che ha portato all’incremento del turismo in Giappone e come dicevo in quel video, Kyoto è sicuramente l’esempio della città giapponese che soffre dell’overturism. Tutti abbiamo in mente le immagini della via che porta il Kumizudera imballata di turisti e le code sotto i tor del del Fushimi Inari, le vie di Gion, il quartiere delle Geisha pieno di gente alla ricerca delle geisha, tutta una serie di situazioni che conosciamo benissimo che chi ama il Giappone ha ben presente. La maggior parte che stigmatizza questo fenomeno tende sempre a puntare l’obiettivo verso i turisti, come se l’arrivo dei turisti a Kyoto fosse un’entità estranea i giapponesi. Già nel video dell’overtourism vi ho già dimostrato che questa idea è sbagliata. Con questo video invece cerchiamo di concentrarsi su Kyoto e capire com’è cambiata in funzione del turismo, ma non dell’overturism, perché io non parlerei nemmeno di overtourism a Kyoto, ma parlerei di turismo e useremo i dati ufficiali forniti dalla municipalità di Kyoto, per cui sono dati precisi, fondati, nessuno può contraddirli. cerchiamo di eh capire il fenomeno da un punto di vista diverso. Se arriverete con me alla fine di questo video, avrete comunque un’idea probabilmente più reale della situazione e non pervasa da un dal sentito dire o dalla percezione di alcuni, perché molti che parlano del fenomeno, l’ho già detto, non partono dai dati e portano avanti la propria tesi, no, partono dalla propria percezione, della propria idea di Giappone e fanno un’analisi senza basarsi sui dati ufficiali. Ecco, nei miei video non voglio fare questa cosa, per cui cominciamo. La prima cosa che salta all’occhio a chi ha visitato, come me, il Kyoto negli ultimi 10 anni è il boom di strutture ricettive. Nel 2015 a Chiotto c’erano 1228 strutture ricettive per un totale di 29.786 camere. Nel 2024 ci sono 3.586 strutture e ben 59.260 camere. Significa che in 10 anni c’è stata una crescita del 192% delle strutture e del 99% del delle camere. C’è una vera e propria esplosione soprattutto di guestthouse, ostelli, piccoli hotel, minchuku, case private convertite in alloggi turistici. Questo non è solo la risposta della maggiore domanda di alloggio da parte dei turisti, ma anche la volontà del governo giapponese di dare la possibilità di convertire gli edifici in piccoli alloggi. Mi spiego meglio. Facciamo un salto indietro nel tempo. Siamo nel 2018 e viene introdotta una modifica a l’Hotel Business Act Giapponese, cioè l’insieme di leggi che vanno a regolamentare le strutture ricettive in Giappone. viene introdotta e ampliata una nuova categoria di alloggi, quella che viene chiamata Simple Lodging o in giapponese Kani Shukushu, cioè la facilità di convertire una casa o un edificio in strutture che abbiano camere comuni con spazi comuni e bagni in comune, servizi in comune. Questa categoria ha permesso di aumentare il numero di ostelli e guestthouse in tutta la città. Infatti, dopo il boom turistico a Kyoto, la maggior parte delle licenze richieste erano proprio quelle di Simple Lodging, perché è più facile e soprattutto meno costoso convertire case e edifici in questo tipo di struttura. Perché un conto è creare un hotel che ogni camera deve avere il proprio il proprio bagno, la propria doccia, lo furo, le tutte le quelle cose che vedete all’interno di un classico hotel giapponese. Un conto è prendere un vecchio edificio, convertire tutte le stanze che già sono minuscole in alloggi, dove mettere un paio di letti a castello, se ci stanno, se non di più, e utilizzare degli spazi dove mettere i servizi comuni. Tutto molto più semplice, tutto molto meno costoso. Se come me viaggiate da anni in Giappone vi ricorderete che prima del 2018 gli ostelli e le guesthouse a Kyoto c’erano, ma non erano così diffuse. Se adesso le cercate su Booking e aprite la mappa di Booking, vedrete che la diffusione di Ostelli Guesthouse è in tutta la città. Immagino già qual è la domanda successiva. Chi possiede questi hotel? Sono sicuro che sono i cinesi, sono loro che hanno costruito hotel. Sono gruppi internazionali che hanno rovinato Kyoto e hanno reso la vita impossibile al nonnino giapponese che deve prendere l’autobus per fare la spesa. In realtà non è proprio così perché la maggior parte delle strutture ricettive di Kyoto restano in mano ai giapponesi. Certo, negli ultimi anni alcune strutture sono state acquistate da gruppi internazionali, ma sono una minima parte. Per esempio, l’hotel Moxy di Kyoto è stato acquistato dal fondo statunitense Blackstone. Un altro hotel è stato acquistato la catena Holiday in una catena di hotel thailandese ha costruito un suo hotel a Kyoto, ma in realtà come dicevo una parte è ancora in mano giapponese oppure sono strutture di proprietà giapponese date spesso in gestione a società internazionali oppure sono join venture di società giapponesi e società internazionali, però la maggior parte resta in mano giapponese, per cui chi ha trasformato edifici, case in strutture ricettive sono stati giapponesi. Questo deve essere chiaro. Un’altra cosa che è cambiata a Kyoto sono i negozi. Se, come me, ripeto, avete fatto molti viaggi a Kyotto, vi sarete resi conto come molti negozi storici non ci sono più. Dove prima c’era un negozio artigianato, adesso c’è una caffetteria. Dove c’era un ristorante tradizionale, adesso c’è catena di ramen. Le cose sono molto cambiate. Ma anche qui cerchiamo di analizzare la partendo dai dati. Nella città di Kyoto nel 2016 erano censiti 14.400 a 428 esercizi tra ingrosso e dettaglio. Nel 2021, ultimo dato ufficiale che ho trovato, sono 13.620, c’è stato un calo del 5,6%. La cosa importante da capire è che nonostante tutto ancora il 36% delle attività di Kyoto sono ancora conduzione familiare. Certo, eh stanno diminuendo perché società con brand famosi, catene è cresciuto in presenza nella città. Infatti sono calati molto molto i ristoranti tradizionali, crescono gli zakia che per quanto per molti turisti siano tradizionali spesso e volentieri, soprattutto quelli moderni fanno parte di Atene e comunque sono pensati per dare un’esperienza di Izakaya a misura di turista. Ma se volete un esempio proprio che è il sintomo di come cambiano le cose, secondo me bisogna parlare di hamburgerie. Ecco, negli ultimi anni sono cresciute moltissimo le hamburgerie a Kyoto, sia legate a catene più o meno famose, sia gestite dai giapponesi. La motivazione è molto semplice e l’hamburger è un cibo, chiamiamolo così, facile per i turisti. Potremmo fare anche molti altri esempi di locali che hanno un format friendly player eh i turisti e questo vi fa capire come cambiano le cose. Ma il luogo in cui si vede più questo cambiamento è il mercato Nishiki. Il mercato Nishiki dal censimento dei negozi presenti rimane più o meno stabile, varia più o meno negli anni dai 120-130 in base alle chiusure, alle aperture. Il mercato ha sempre avuto un ricambio, però il mercato Nishiki veniva chiamato non a caso la cucina di Kyoto, dove i chef, i ristoranti, ma anche le persone comuni andavano a fare la spesa perché lì trovavano pesce, carne, ortaggi, verdura, frutta, tutto quello che si trova in un mercato, come diremo noi, rionale. Ecco, il mercato Nishiki è nettamente cambiato. Durante il mio ultimo viaggio di gruppo che ho fatto a maggio, ho accompagnato come sempre il gruppo al mercato di Nishiki. Di solito io non ci vado perché è pieno di gente perché non mi interessa, l’ho visto tantissime volte. Perrà probabilmente un paio di anni che non lo attraversavo. Quest’anno l’ho attraversato e sono rimasto colpito da come erano stati sostituiti moltissimi negozi storici che vendevano zucche mono, cioè le verdure in salamoia, ma anche la carne, con negozi che non c’entravano assolutamente niente, che vendevano e le bacchette che vendevano souvenir, ma poi molti negozi storici sono stati sostituiti da negozi che vendono snack e cibo da da passeggio, eh, ma non solo cose particolari che si trovano solo a chiotto per come il polipetto con all’interno eh l’uovo di quaglia, ma anche qualsiasi cosa che poi è ovunque nei luoghi turistici. Ed è assolutamente, dal mio punto di vista, un peccato che sia si sia trasformato da mercato dei cittadini a mercato esperienziale per turisti. Certo, per chi non c’è mai stato, chi lo vede per la prima volta, è bellissimo poterlo attraversare e provare tutta una serie di cibi giapponesi più o meno tradizionali. Ma anche qui sorge la domanda. Chi è che ha venduto il proprio negozio a dei brand, a delle catene o a ristoranti che vendono street food o piatti pensati per i turisti? gli stessi giapponesi che probabilmente si sono visti arrivare ferte che non hanno potuto rifiutare perché, come dico sempre, anche ai giapponesi i soldi piacciono e hanno deciso di spostarsi in altre zone di Kyot. So che in a molti questo non piacerà, ma è una delle cose che causa il durismo, cioè la trasformazione di alcune zone delle città in qualcosa all’apparenza sempre uguale, ma in realtà completamente diverso per offrire soddisfare i desideri dei turisti e invogliarli a spendere soldi. Ma se fino adesso abbiamo parlato delle cose che sono cambiate a Kyoto, adesso voglio parlare di una cosa che mi ha stupito e che dimostra che in realtà su certe cose Kyoto non è cambiata. Una cosa che viene detta in maniera, secondo me, anche molto sbagliata è che tutto questo turismo porterà alla lunga a far fuggire gli abitanti di Kyoto. Arriveranno gli stranieri, compreranno case, si trasferiranno a Kyoto. Kyoto diventerà una città multietnica dove non si sentirà più parlare giapponese, ma tante altre lingue. si perderanno le tradizioni, non ci saranno più i Mazzuri di quartiere, non ci sarà più il guion Mazzuri, tutte queste assurdità. Perché dico assurdità? Perché sappiamo tutti che il Giappone sta vivendo quello che viene chiamato l’inverno demografico, che significa che ogni anno la sua popolazione decresce. Le nascite sono molto molto inferiori rispetto alle morti, per cui la popolazione giapponese sta inesorabilmente diminuendo. Molte città periferiche, molti paesi si sono svuotati, sono stati abbandonati. Mi sono chiesto, ma a Kyoto com’è la situazione? A Chioto la popolazione decresce? Quanti stranieri vivono a Kyoto? Allora, partiamo intanto dagli stranieri, che è il dato, secondo me, più simbolico e che sicuramente molti siete curiosi di sapere. Quanti stranieri residenti parliamo ci sono a Kyoto? Allora, nel 2015 c’erano 41.609 residenti stranieri. Nel 2024 ci sono 61.329 329 stranieri, cioè in 10 anni quasi la popolazione straniera a Kyoto è aumentata del 47%. So già cosa molti diranno ecco Kyoto è invasa dagli stranieri. Cambieranno la cultura di Kyoto. Non ci saranno più i santuari, non ci saranno più i marzuri. Calma. In realtà quanti residenti giapponesi ci sono a Kyoto? Nel 2015 c’erano a Kyotto 1.377.830 residenti giapponesi. Quanti residenti giapponesi ci sono nel 2024, nonostante l’inverno demografico, 1.37.361. Significa che la popolazione di Kyoto in 10 anni è scesa dello 0,03%. Questo cosa vi racconta? che Kyoto è una città attrattiva per i giapponesi perché c’è turismo, perché il turismo porta comunque posti di lavoro e se a Kyoto ci saranno ancora la maggior parte giapponesi, la sua essere è una città tradizionale per quanto muterà a perché tutto muta, resterà una città profondamente giapponese con le proprie tradizioni, proprio in mercati, proprio in Mazzuri. i propri eventi e questo significa che nonostante il 40 l’aumento del 47% di stranieri residenti a Kyoto in 10 anni, la popolazione straniera è ancora il 4,3%. Tutti quelli che continuano a dire che Kyoto non è più la stessa, che ci sono troppi stranieri. No, non ci sono troppi stranieri, ci sono tanti turisti, ma per motivazioni che ho già ben spiegato. Arrivando alla conclusione di questo video, cosa possiamo dire? Certo, che in 10 anni è diventata sicuramente una città diversa. Ci sono più hotel, più investimenti stranieri, ci sono sicuramente più negozi turistici, ma gli abitanti giapponesi sono sempre gli stessi. La presenza straniera di residenti e turisti ha sì trasformato probabilmente l’anima della città o l’anima di una parte della città che è diventata più turistica. Però non è che questo abbia stravolto la città, anzi, probabilmente il fatto che Kyoto sia una diventata una città turistica ha permesso di mantenere un tessuto sociale ancora vivo, perché da un lato chi risiedeva a chioto risiede ancora o al massimo si è spostato verso la periferia e chi probabilmente se n’è andato perché non sopportava più la massa dei turisti è stato sostituito probabilmente da persone più giovani che vedono nel turismo una possibilità e ha portato probabilmente a un ricambio, un ricambio che ha mantenuto stabile il numero di abitanti e di residenti giapponesi. La città sicuramente cambia, si evolve, muta, ma a differenza di tanti altri luoghi del Giappone mantiene la sua giapponesità e questo secondo me è la cosa più importante. Dall’altro lato Kyoto probabilmente continuerà a soffrire dell’overtourismo. Adesso voglio giustamente sapere come sempre la vostra opinione. Secondo voi Kyoto è cambiata? È si è arricchita? Probabilmente dal punto di vista economico? Sì. E si è impoverita dal punto di vista culturale? Si è venduta ai turisti o è una città che vuole mantenere la sua identità? Ditemi la vostra opinione, lasciatemi un commento, un like. Come sempre, se non l’avete ancora fatto e siete qui per la prima volta, vi invito a scoprire le centinaia di video dedicati ai miei viaggi in Giappone. Sto pubblicando la serie dedicata al mio viaggio on the road in Toku, in macchina in tenda. Se volete supportare quello che faccio, potete fare intanto iscrivendovi al canale e attivando la campanella, ma potete anche abbonarmi oppure offrirmi un Onighiri col link in descrizione e noi ci vediamo alla prossima. Ciao. [Musica]

Kyoto negli ultimi dieci anni è cambiata radicalmente: più hotel, più catene, più investitori stranieri… ma anche più residenti stranieri stabili e meno botteghe tradizionali.
In questo video analizziamo i numeri ufficiali e scopriamo se davvero Kyoto si è venduta ai turisti.

Cosa vedrai nel video:

Boom degli hotel: da 1.200 a quasi 3.600 strutture in dieci anni

Investimenti stranieri e brand internazionali a Kyoto

Negozi e ristoranti: declino delle attività familiari e crescita di catene

Il caso Nishiki Market: da mercato cittadino a vetrina turistica

Popolazione: giapponesi stabili, residenti stranieri in forte aumento (+47%)

💬 Tu cosa ne pensi? Kyoto si è arricchita… o si è davvero venduta ai turisti? Scrivilo nei commenti!
#ViaggiInGiappone #Giappone
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7 Comments

  1. Grazie per questi video. Sono ottimi per capire cosa sta veramente succedendo in Giappone!

  2. Mia opinione è che non possiamo pensare che il Giappone resti uguale dentro una bolla. Tutto cambia e si adatta. Prendiamo i cambiamenti e godiamoci il viaggio

  3. Una città come Kyoto ad altissimo impatto turistico non può non avere adattamenti per adeguarsi al flusso turistico.
    A tutti quello che hai detto va aggiunta la stretta di Airbnb con l'obbligo di registrazione dei proprietari delle case, equiparandoli ad albergatori.
    Con il risultato che molte case sono sparite dalla piattaforma.

  4. Contento di averla visitata nel 2017 con meno folla ma non mi strappo i capelli per quello che sta succedendo ci sono stato 1 giorno quest'anno e facendo un giro mirato me lo sono goduto ugualmente.

  5. Grazie per i dati e il tuo impegno nello spiegare il Giappone. Un commento; Kyoto ha 1.46 ML di abitanti oltre 1.000 anni di storia, con ben 14 patrimoni UNESCO e più di 2.000 templi e santuari . Il suo territorio è dominato per tre quarti dalle foreste e dal fiume Kamo. N. 36 Università e Junior College con150.000 studenti che rappresentano circa il 10% della popolazione di Kyoto. N. 17.000 in campi scientifici e 13.000 studenti internazionali. La percentuale complessiva di studenti a Kyoto è il doppio rispetto a Tokyo (% alla popolazione). Di 28 Premi Nobel conferiti in Giappone, ben 15 provengono da Kyoto. Polo di Innovazione; istituzioni come la Kyoto University e la Ritsumeikan University hanno affermato Kyoto una città leader per le start-up di innovazione, nel 2022 sono state n. 374, rivaleggiando attivamente con Tokyo, nonostante Tokyo ha circa 10 volte la popolazione di Tokyo.
    Kyoto, equilibrio tra tradizione, respiro internazionale e spinta innovativa, dimostra la sua lungimiranza anche preoccupandosi del corretto comportamento dei turisti. E noi di che cosa ci preoccupiamo, dell'influenza internazionale con l'aumento di turisti o residenti?